Grazie a sofisticati algoritmi, una telecamera potrebbe essere in grado, ad esempio, di contare le persone che entrano in un negozio o monitorare i movimenti degli articoli sugli scaffali, implementando e potenziando l’ambito della videosorveglianza tanto, in un futuro, da non prevedere nemmeno la supervisione dell’uomo.
Questi nuovi sensori hanno due caratteristiche principali. La prima riguarda senza dubbio il tempo di rilevamento, che si riduce alleggerendo l’analisi più complessa dei dati (si parla di una latenza di un solo frame, circa 3,1 millisecondi di elaborazione – ndr). In secondo luogo, la privacy: con questa Intelligenza Artificiale applicata ai sensori per telecamere, infatti, si potranno trasferire dalla ripresa solamente i dati di interesse, tutelando così la privacy degli interessati.
Una tecnologia che avrà dunque diverse applicazioni:
Sony sta lavorando a molte di queste, ma sarà disponibile anche per chiunque voglia sviluppare progetti esterni, una volta introdotta sul mercato. Per ciò che concerne le applicazioni, si pensa all’audiovisivo che, grazie al riconoscimento facciale, potrà mantenere piani focali sicuri, oppure l’ambito security, oggi di grande attualità, sempre grazie al riconoscimento facciale, nell’ottica di controllo accessi o altre modalità di utilizzo. E ancora la Smart Mobility, con questi sensori intelligenti applicati al settore automotive per riconoscere, per esempio, comportamenti anomali del guidatore e intervenire evitando pericoli, all’ambito Smart Store, analizzando le abitudini dei consumatori per una profilazione sempre più precisa.
Nuovi sensori Sony: la telecamera diventa evoluta, analizza e misura i comportamenti, nel rispetto della privacy
I nuovi sensori fotografici Sony con Intelligenza Artificiale incorporata rappresentano l’ideale soluzione per il controllo accessi. Così il colosso giapponese punta sulla componentistica, e, soprattutto, sui sensori di immagine. Un cambio di strategia iniziato da tempo e che è valso il 4% dei profitti 2019, con numerosi sensori IMX negli smartphone più recenti.
Inoltre, Sony ha dichiarato che, entro il 2025 intende ottenere più del 25% dei guadagni dal comparto dei semiconduttori, e ha quindi sviluppato un nuovo sensore che integra un’unità di calcolo.
Innovazione senza precedenti: questi sensori hanno un modulo di intelligenza artificiale capace di svolgere funzioni di edge computering, e spostano la capacità di elaborazione dei dati sulla dotazione interna anziché affidarsi al cloud.
Permettono di riconoscere in automatico oggetti, movimenti, posizioni e sono in grado di calcolare il numero di persone che entrano ed escono da un negozio elaborando persino una stima dei flussi in diverse fasce orarie.
In questo modo, le telecamere di sorveglianza abilitate con questi sensori possono misurare e analizzare i comportamenti dei consumatori in uno spazio commerciale come in un’area produttiva, verificando che un compito sia svolto correttamente o che le normative vengano rispettate. Chiave particolarmente utile nell’ottica del rispetto del distanziamento sociale in prospettiva contenimento da Covid-19.
Ai tornelli di ingresso di una fabbrica, per esempio, il processore può verificare live se un operatore indossa i presidi di sicurezza e autorizzarne l’ingresso: sono numerose le applicazioni possibili nell’IoT e nell’automotive.
Il processore, entrando nel dettaglio, per garantire la sua elevata velocità di calcolo (3,1 millisecondi), non analizza le informazioni catturate dal video ma solo i metadati che servono per lo svolgimento delle funzioni richieste alla telecamera, elaborate un frame alla volta. L’analisi dei metadati consente poi di salvaguardare la privacy delle persone e pertanto il chip non funge da strumento di riconoscimento biometrico.