Destini opposti per la convenienza economica di fonti rinnovabili e gas
Una ricerca evidenzia come le centrali elettriche a gas in Europa saranno 10 volte più costose rispetto all’installazione di impianti fotovoltaici
Difficile immaginare un momento più propizio per le società che si occupano di indagini e report sull’andamento e le prospettive del mercato energetico. La lettura dei loro elaborati, infatti, è inevitabilmente facilitata dallo sconforto dei cittadini e delle aziende di fronte alle astronomiche bollette di gas e energia elettrica, con la conseguente necessità di informarsi e sperare in futuro meno pesante per il proprio conto in banca. Nel novero di questi report segnaliamo quello preparato da Rystad Energy, una società norvegese indipendente di ricerca e consulenza che, appunto, analizza le tendenze in atto nel settore energetico.
Opportunità per l’Europa
L’indagine parte naturalmente dagli sconvolgimenti in atto nel mercato, iniziati ancor prima del deflagrare del conflitto in Ucraina e che oggi stanno dispiegando appieno i loro effetti, ma a renderla particolarmente interessante è il peculiare punto di vista. Detto in estrema sintesi, il messaggio contenuto nel report è questo: il prezzo del gas alle stelle rappresenta per l’Europa un grande problema ma un’ancor più grande opportunità.
Dunque, per il nostro continente il bicchiere energetico potrebbe rivelarsi ben più che mezzo pieno e la chiave di tutto consiste e consisterà nella capacità di sostituzione del gas con le rinnovabili. Una mutazione, peraltro, enormemente facilitata, come mostra il report di Rystad Energy, da un rapporto di convenienza destinato a sbilanciarsi sempre più a favore delle fonti non inquinanti, con l’installazione degli impianti fotovoltaici che arriverà ad essere 10 volte più conveniente rispetto alla gestione delle centrali elettriche a gas.
Prezzo del gas fuori controllo
Per comprendere le dinamiche in atto occorre partire dall’andamento “impazzito” del prezzo del gas che “hanno raggiunto massimi eccezionali quest’anno poiché il calo delle esportazioni di gas russo ha aumentato il costo della produzione di energia”. In particolare, il prezzo è aumentato da una media di 46 € per megawattora (MWh) nel 2021 fino a 134 € per MWh quest’anno (con un picco storico di 330 euro per MWh nel mese di agosto), il che significa un colossale aumento del 187%.
Ma nonostante l’aumento del prezzo, la produzione di generazione a gas è aumentata del 4% durante i primi sette mesi del 2022, principalmente a causa di un calo di 100 terawattora (TWh) della produzione di generazione idroelettrica e nucleare. Ed è purtroppo improbabile che in Europa la situazione migliori durante l’inverno appena cominciato, con invece la previsione di un ulteriore aumento del costo fino a circa 150 €/MWh. Piuttosto, guardando a tutto il 2023, “una ripresa degli impianti di generazione nucleare e una maggiore capacità di energia rinnovabile dovrebbero ridurre gradualmente la necessità di energia a gas”.
Lo scenario futuro
Ma le prospettive si fanno ben diverse guardando ad un futuro comunque non troppo lontano, anche perché “per le utility e gli Stati membri europei, a prezzi superiori a 100 euro per MWh, diventa insostenibile continuare a generare elettricità utilizzando il gas, soprattutto quando il solare fotovoltaico e l’eolico onshore offrono alternative molto più economiche”. E così, a lungo termine la capacità di generazione a gas continuerà a essere necessaria soltanto per sostenere l’intermittenza delle energie rinnovabili, soprattutto durante l’inverno, quando la capacità di accumulo delle batterie su larga scala non può servire a questo scopo.
Intanto, spostando in modo marcato il focus sulle energie pulite, e in particolare su quella solare, “potremmo assistere a un netto miglioramento sia sotto l’aspetto economico che ambientale a livello non solo europeo, bensì globale”. Secondo la società norvegese, nel mondo si potrebbero sviluppare entro il 2028 oltre 333 GW di capacità rinnovabile sufficienti per generare 663 TWh di elettricità. Seguendo questa direzione, inoltre, entro il 2050 la nuova capacità di energia rinnovabile potrebbe arrivare a generare più di 2.000 TWh di energia. E per la metà del secolo il report di Rystad Energy, prevede che a livello globale saranno installati 2.385 GW di capacità solare fotovoltaica ed eolica nonché 520 GW di capacità d’accumulo.