Il Consumo Sostenibile
Tra sostenibilità, crisi climatica e consumo sostenibile si può creare un circuito virtuoso a livello economico e produttivo. Ecco come
Se si parla di sviluppo sostenibile, ovvero di un modello di produzione e di consumo sostenibile, per le Nazioni Unite l’obiettivo è adottare un approccio rispettoso dell’ambiente e del territorio che limita l’utilizzo di prodotti chimici e rifiuti.
È proprio il consumo sostenibile, la cui stessa definizione evoca il comportamento virtuoso dei consumatori che diventano in grado di influenzare il mercato con un particolare stile di vita e con abitudini di acquisto.
E se il consumo sostenibile è connesso agli obiettivi decarbonizzazione e transizione energetica, consumo e produzione sostenibile puntano a “fare di più e meglio con meno”, con maggiori benefici dalle attività economiche, e la riduzione dell’utilizzo delle risorse e dell’inquinamento lungo l’intero ciclo produttivo.
Consumo sostenibile: facciamo il punto
Ogni minuto, vengono vendute circa 1 milione di bottiglie di plastica in tutto il nostro pianeta. Ecco perché la spinta ad utilizzare una borraccia o a bere l’acqua del rubinetto, con un conseguente risparmio tra risorse e la riduzione di inquinamento e anche emissioni di CO2.
Dei 4 miliardi di tonnellate di cibo che consumiamo annualmente, un terzo viene sprecato. E se si promuovessero vere strategie di economia circolare efficaci per evitare sprechi soprattutto in tema di materie prime? Ogni anno, 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, pari a 1.000 miliardi di dollari, viene buttato o sprecato, e 2 miliardi di persone soffrono di denutrizione o di fame.
2 miliardi di persone nel mondo sono sovrappeso o obese e se la popolazione mondiale arrivasse 9,6 miliardi di persone entro il 2050, servirebbero tre pianeti per soddisfare la domanda di risorse secondo gli stili di vita attuali.
E l’acqua? Meno del 3% su scala mondiale è potabile e più di un miliardo di persone non accede all’acqua potabile. Stiamo inquinando l’acqua più velocemente rispetto alla sua capacità di rigenerarsi e purificarsi e le famiglie del mondo mediamente consumano il 29% dell’energia globale, contribuendo al 21% delle emissioni di CO2