La revisione della direttiva europea sulla prestazione energetica degli edifici

21 Febbraio 2023 Pasquale Capezzuto


Gli obiettivi di decarbonizzazione e  l’applicazione di norme minime di prestazione energetica agli edifici esistenti e alle unità immobiliari esistenti

L’Unione Europea ha stabilito di raggiungere al 2050 la decarbonizzazione del parco edilizio allo scopo di trasformare gli edifici esistenti in edifici a emissioni zero.
Dal rapporto “EU BUILDINGS CLIMATE TRACKER METHODOLOGY AND INTRODUCTION OF BUILDING DECARBONISATION INDICATORS AND THEIR RESULTS” – settembre 2022 si ricava che la decarbonizzazione del parco immobiliare nell’UE è lungi dall’essere sulla buona strada e ben al di sotto dei livelli desiderati, le emissioni di CO2 delle famiglie nel 2019 sono state inferiori del 4% rispetto al 2015, quando avrebbero dovuto diminuire del 17% secondo il percorso di riferimento.

Dallo Smart Building Report 2022 del PoliMi si ricava che il 62,3% degli edifici residenziali e il 37,8% di quelli non residenziali ricadono in classe energetica F o G e che i consumi energetici medi a livello nazionale, sia il settore residenziale che terziario in Italia si attestano al di sotto della media di consumo europea.
In Italia sono stati effettuati con il Superbonus 359.440 interventi (dati ENEA al dicembre 2022).

Il 15 dicembre 2021 la Commissione Europea ha presentato una proposta di DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO sulla prestazione energetica nell’edilizia (rifusione) che introduce misure per allineare le policies europee agli obiettivi di decarbonizzazione stabiliti con il “Fit for 55% package”.
Gia’ alla fine del 2021, alcune voci circolate sui media italiani diffondevano la notizia che l’Europa stesse preparando una legge per vietare la vendita o la locazione di abitazioni con classe energetica G  a partire dal 2030, analogamente molti articoli in questo periodo riaccendono i malumori verso la direttiva.

Nella conferenza stampa di lancio, tenutasi il 15 dicembre 2021, il vicepresidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, riferendosi ai titoli apparsi sui quotidiani italiani, ha dichiarato:

….“Bruxelles” non vi dirà che non potete vendere la vostra casa se non è ristrutturata. E nessun “burocrate di Bruxelles” confischerà la vostra casa se non è ristrutturata..la nostra proposta non contiene alcun divieto di vendita o affitto per gli edifici che saranno qualificati nella classe G, cioè per quel 15% degli edifici identificati come quelli con la peggiore efficienza energetica nel singolo paese.

La proposta, dunque, lasciava agli Stati Membri la libertà di stabilire come far rispettare norme minime di prestazione energetica per gli edifici esistenti.
La consultazione UE sulla proposta di revisione ha evidenziato come una netta maggioranza (75%) dei partecipanti alla consultazione pubblica abbia espresso sostegno a favore di norme minime di prestazione energetica.

Il 25 ottobre 2022 il Consiglio d’Europa introduce nella revisione, in aggiunta agli attuali requisiti minimi di prestazione energetica per edifici e componenti  in caso di interventi, nuove “norme minime di prestazione energetica” a livello UE per gli edifici  che presentano le prestazioni peggiori, rimandando ai piani nazionali di ristrutturazione le modalità e le scadenze specifiche entro le quali gli edifici dovranno ottenere le classi di prestazione energetica superiori a quelle di cui all’articolo 9, paragrafo 1, entro il 2040 e il 2050.

Riguardo agli edifici residenziali la proposta di direttiva prevedeva all’art. 9 che gli edifici con attestato di prestazione energetica di classe G fossero soggetti a ristrutturazione e migliorati almeno fino a raggiungere la classe di prestazione energetica F entro il 2030 e la classe E entro il 2033.

La proposta del Consiglio prevede che gli Stati Membri stabiliscano norme minime di prestazione energetica per gli edifici residenziali esistenti nell’ambito di una traiettoria nazionale  per una ristrutturazione progressiva del parco immobiliare, in linea con  gli obiettivi 2030, 2040 e 2050 contenuti nel proprio piano di ristrutturazione degli edifici, con la trasformazione del parco immobiliare nazionale in edifici a emissioni zero entro il 2050.

La traiettoria è espressa come un calo del consumo medio di energia primaria in kWh/(m2a) dell’intero parco immobiliare residenziale durante il periodo 2025-2050 e individua il numero di edifici e unità immobiliari o la superficie coperta da ristrutturare ogni anno.
Gli Stati membri fanno in modo che il consumo medio di energia primaria in kWh/(m2a) dell’intero parco immobiliare residenziale si attesti almeno:

  1. a) alla classe di prestazione energetica D entro il 2033;
  2. b) dal 2040 ad un valore determinato a livello nazionale, derivato da un graduale calo del consumo medio di energia primaria dal 2033 al 2050 in linea con la trasformazione del parco immobiliare residenziale in un parco immobiliare a emissioni zero.

Oltre alle norme minime di prestazione energetica indicate nella direttiva (articolo 9, paragrafo 1) gli Stati membri hanno la possibilità di introdurre norme minime nazionali di prestazione energetica nei loro piani nazionali di ristrutturazione.
Gli Stati membri dovranno sostenere il rispetto delle norme minime di prestazione energetica adottando un quadro favorevole che contempli il sostegno finanziario, in particolare rivolto alle famiglie vulnerabili e alle persone in condizioni di povertà energetica o che vivono in alloggi di edilizia popolare, assistenza tecnica e meccanismi di monitoraggio.

Dunque, grande responsabilità viene attribuita agli Stati Membri per guidare con capacità il processo.
In un prossimo articolo esamineremo le novità della proposta di direttiva rilevanti ai fini della progettazione.

Ing. Pasquale Capezzuto
Presidente Associazione Energy Managers

Pasquale Capezzuto

Presidente dell’Associazione Energy Managers di Bari, Presidente Commissione UNI/TC058 “Citta’,comunita’ e infrastrutture sostenibili”, già Vice Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Bari e Coordinatore della Commissione Energia, Impianti, Ambiente e Sostenibilità dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bari, membro del Gruppo di Lavoro Energia del C.N.I.