Un “gemello digitale” per aumentare efficienza e sostenibilità urbana
Le future smart city si gioveranno della replica virtuale delle loro principali strutture con ricadute enormi sui servizi forniti al cittadino.
La definizione di “gemello digitale” (dall’inglese digital twin) rappresenta sicuramente uno dei portati più interessanti del progresso tecnologico. Si tratta, infatti, di una struttura virtuale che può evolversi, come ci spiega Wikipedia, fino a diventare una vera e propria replica digitale di risorse fisiche potenziali ed effettive di processi, di persone, di luoghi, di infrastrutture, di sistemi e dispositivi che possono essere utilizzati per vari scopi. Dunque, grazie soprattutto allo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, abbiamo a che fare con uno strumento dal potenziale enorme con molteplici ambiti d’applicazione, non ultimo la gestione delle infrastrutture urbane. In particolare, un webinar organizzato da Software AG nell’ambito di Milano Digital Week si è occupato de “Il gemello digitale nella smart city per efficienza e sostenibilità”.
“Per capire l’importanza del gemello digitale – ha spiegato Francesco Borracino, manager di Software AG – nella città del futuro, che poi è un futuro ormai molto vicino, si possono fare un paio di esempi. Pensiamo all’ingegnere di un Comune che deve controllare il rispetto dei requisiti di sicurezza nei cantieri di costruzione presenti in città. Un’attività che tradizionalmente si svolge con le visite in loco ma che in una smart city diventa anche un processo digitalizzabile per poter centralizzare e governare le informazioni che il processo stesso gestisce. Un altro esempio, relativo all’IoT (acronimo di Internet of Things, ndr), è quello di un amministratore delegato che si reca in visita ad una filiale della sua azienda. Ebbene, non appena una delle videocamere interne riconosce il volto del manager in ingresso, l’ascensore si posiziona subito a piano terra per portarlo al piano già programmato”.
La trasformazione digitale nella città del futuro promette di risolvere uno dei problemi più annosi delle realtà urbane, ovvero la mancata integrazione delle informazioni. Infatti, spesso e volentieri le informazioni non sono condivise fra le strutture pubbliche e quelle private. Ma anche all’interno delle strutture pubbliche o di quelle private spesso non c’è integrazione delle informazioni poiché queste vengono incamerate “a silos”, ossia in contenitori isolati che rendono impossibile l’integrazione dei dati all’interno dei processi di governance. Con lo sviluppo del gemello digitale sarà dunque possibile abbattere queste barriere e far “parlare” fra loro sistemi, dispositivi e qualunque asset IoT in maniera facile e trasparente.
Nel corso del webinar di Software AG ci si è soffermati su ulteriori esempi dei benefici arrecati dalla trasformazione digitale delle Smart City. Si va dall’accesso alle piattaforme ecologiche facilitato dal controllo in tempo reale dell’effettiva residenza dei visitatori ad una soluzione particolarmente attuale, ovvero un’App per l’accesso in classe che raccoglie giorno per giorno i valori della temperatura corporea degli studenti, evitando così l’attuale spreco di carta per l’autocertificazione. Si potrebbe andare avanti a lungo, considerati i molteplici ambiti urbani oggetto della trasformazione che porterà alla creazione di grandi gemelli digitali.
Ad esempio, per la mobilità si parla di monitoraggio del traffico, gestione dei pagamenti per i mezzi pubblici, car sharing, smart parking, controllo della segnaletica. La trasformazione digitale impatta e impatterà sempre più su tutti i servizi amministrativi forniti al cittadino, le prestazioni sanitarie, comprese la telemedicina e il monitoraggio dei pazienti da remoto. Ed ancora, la sicurezza, il controllo dei flussi di pubblico, la mappatura delle attività criminali, l’ottimizzazione dei consumi energetici pubblici… Il tutto in un’ottica di assistenza e facilitazione, com’è giusto aspettarsi da un gemello che si rispetti.