Mediterranean Data Center Meeting: la Puglia come Hub Digitale
La Puglia è pronta ad ospitare i nuovi data center green. Il 15 novembre si svolgerà a Bari l’evento Mediterranean Data Center Meeting
Nell’ambito di Smart Building Levante 2024, che si terrà dal 14 al 15 novembre presso la Nuova Fiera del Levante, si svolgerà la prima edizione del Mediterranean Data Center Meeting. Questo evento, dedicato ai nuovi data center sostenibili, coinvolgerà numerosi attori della filiera, tra cui esperti, aziende e istituzioni del settore.
Mediterranean Data Center Meeting: innovazione e sostenibilità
L’evento rappresenta un’importante occasione per discutere delle soluzioni innovative legate alla sostenibilità e alla progettazione delle infrastrutture digitali. La Puglia, grazie alle sue caratteristiche strategiche, si candida come sede ideale per ospitare i nuovi data center italiani. Il Mediterranean Data Center Meeting, previsto per il 15 novembre, approfondirà le potenzialità della regione come hub per queste infrastrutture all’avanguardia, evidenziando l’importanza di energie rinnovabili, tecnologie avanzate e competenze locali per favorire uno sviluppo sostenibile del settore.
Luca Baldin racconta come è nata l’idea e quali sono i punti di forza della Regione Puglia come hub di data center sostenibili.
“La sollecitazione ci è arrivata all’inizio dell’anno da numerose aziende nel nostro settore, che ci hanno manifestato il loro interesse crescente per il settore dei Data Center, un comparto in forte crescita – evidenzia Luca Baldin -, anche a causa dello sviluppo dell’Intelligenza Artificiale (IA) e che, tuttavia, presenta anche dei punti di debolezza in termini di sostenibilità”.
I Data Center, infatti, sono delle strutture altamente energivore a causa dei sistemi di raffreddamento di cui hanno bisogno per funzionare. Basti pensare che i data center consumano a livello mondiale già oggi circa 200 terawattora (TWh) di energia all’anno e si prevede che il loro consumo di elettricità aumenti di circa quindici volte entro il 2030, fino a raggiungere l’8% della domanda complessiva di elettricità. Un dato che rischia seriamente di mettere in crisi le reti elettriche, specie nei luoghi in cui si concentrano queste attività, ovvero in Italia, per ora, soprattutto l’hinterland milanese.
Come intervenire per rendere i data center sostenibili
Tutti i grandi produttori di Data Center oggi si pongono il problema della loro sostenibilità ambientale. Si parla insistentemente di una nuova generazione di data center in grado di consumare molto meno, grazie a:
- sistemi di controllo e gestione (BEMS) sempre più raffinati,
- a sistemi di refrigerazione innovativi,
- a sistemi che permettono anche di riutilizzare il calore prodotto, quasi si trattasse di termovalorizzatori.
Ma il tema principale è e rimane la possibilità di utilizzare energia prodotta da fonti rinnovabili.
“Da queste considerazioni nasce l’iniziativa a Bari. La regione può rappresentare la location ideale per queste strutture, grazie soprattutto all’elevata produzione di energia da fonti rinnovabili, eolica e solare, attualmente utilizzata solo in parte” racconta Luca Baldin.
Una considerazione condivisa con l’associazione IDA (Italia Datacenter Association). Ci sono numerosi vantaggi che consentono ai grandi costruttori di individuare la location ottimale per un nuovo Data Center. È emerso chiaramente che la Puglia, insieme ad altre regioni del sud Italia, possiede tutte le caratteristiche necessarie per candidarsi come sede di queste strutture strategiche. Tutto questo con risvolti positivi, come attirare investimenti nell’ordine di grandezza di molti milioni di euro (una media attendibile è 12-14 mila dollari a kW quando la taglia media in Italia va dai 2 a 10 MW) e che generano un indotto molto interessante, dal momento che la capacità di calcolo è oggi un fattore competitivo fondamentale per la new economy.
I fattori che rendono una location adatta
Ovviamente sono numerosi le caratteristiche da considerare per scegliere dove investire per un nuovo data center.
Tra i più rilevanti oggi vi sono “la disponibilità di abbondante energia da fonti rinnovabili, la prossimità ai terminali dei cavi sottomarini, che di fatto aumentano esponenzialmente la platea degli utilizzatori, la disponibilità di aree idonee – aggiunge Luca Baldin -. Inoltre, la sicurezza ambientale e geopolitica gioca un ruolo determinante, così come la disponibilità di personale tecnico altamente qualificato”. Questi aspetti combinati rendono una location particolarmente attraente per investimenti strategici come i Data Center.
La Puglia ha questi requisiti?
“Assolutamente si – commenta il direttore di Smart Building Levante –, se ne possono elencare tantissimi”.
La Puglia:
- produce molta più energia da fonti rinnovabili di quanta ne consumi;
- è il terminale di alcuni importanti cavi sottomarini nella direttrice est ovest e nord sud;
- è una Regione non troppo densamente abitata e ha aree industriali dismesse facilmente utilizzabili;
- è l’unica regione del sud Italia a bassa sismicità…
“…e, non lo dimentichiamo, è in Italia, che, pur con tutti i suoi problemi, è un Paese ritenuto politicamente e socialmente stabile. Aggiungiamo che a Bari c’è l’unico Politecnico del sud e il quadro è completo.
Già da tempo di parla del Meridione come hub energetico, oggi, credo, abbia l’opportunità di essere anche un hub nell’elaborazione dei dati, e dal momento che i dati sono il petrolio del futuro, diciamo che ha di fronte una grandissima opportunità”
Tutto perfetto quindi. Cosa manca perché una vocazione possa diventare realtà?
“Manca una cosa fondamentale, ovvero la capacità della nostra burocrazia di dare agli operatori una tempistica certa in termini di autorizzazioni. Un investitore in Data Center, infatti, nel momento in cui pianifica la realizzazione di una nuova struttura già la vende ai potenziali utilizzatori, che si chiamano Microsoft, Apple e via dicendo. Questi contratti prevedono tempistiche certe e penali importanti per eventuali ritardi nella consegna. Per questa ragione il processo autorizzativo non può e non deve subire intoppi lungo la strada e deve essere pianificato con grande attenzione e serietà”.
Niente ricorsi al TAR e ritardi burocratici quindi. Sembra complicato in un Paese come l’Italia.
“Eppure, Milano si sta imponendo come uno dei poli europei di calcolo, Bologna ospiterà uno dei più potenti supercalcolatori al mondo – aggiunge Baldin -. Quindi, si può fare se si vuole. Ma questo ragionamento va condiviso con i decisori, con la politica. A Bari abbiamo voluto porre il problema evidenziando il fatto che esiste una grande opportunità di sviluppo a portata di mano e la risposta è stata per ora interessante”. Questo ha fatto emergere anche esigenze importanti, una su tutte proprio quella del Politecnico, che dalla presenza in prossimità di data center potrebbe avere grandissimi benefici costituendo un primo grande cliente potenziale.
Mediterranean Data Center Meeting: le tematiche
L’evento Mediterranean Data Center Meeting toccherà numerose tematiche concentrandosi sui nuovi data center “sostenibili” con particolare attenzione ai punti di forza della Regione Puglia. Rappresentanti della Regione, Confindustria Puglia e istituzioni accademiche discuteranno delle risorse e delle competenze che rendono la regione ideale per lo sviluppo di questi centri.
Verranno illustrate alcune novità a livello regolatorio e normativo e un panel di esperti analizzerà come progettare data center di nuova generazione e come integrare la sostenibilità. Ampio spazio per le soluzioni all’avanguardia in grado di garantire prestazioni elevate con un ridotto impatto ambientale.
“Credo davvero che sarà un’iniziativa utile al territorio, sicuramente inedita, che può sviluppare sinergie importanti col mondo imprenditoriale e professionale locale, per esempio in termini di facility ed energy management- aggiunge Baldin -. Sinceramente se fossi un progettista o un’impresa tecnologica del territorio non mi lascerei scappare l’occasione di dialogare con i protagonisti del mondo dei data center che saranno presenti a Bari. Si tratta di un’occasione più unica che rara”.
Fonte: ElettricoMagazine