Il contributo delle ristrutturazioni ai risparmi energetici del settore
I dati dello Smart Building Report 2022 evidenziano lo stato dell’arte del settore edilizio italiano: il tasso di ristrutturazione profonda annuale al di sotto dell’1%
Spostando l’attenzione sul processo di rinnovamento del parco edilizio italiano, l’attuale tasso di ristrutturazione profonda annuale in Italia è pari allo 0,85% (secondo la STREPIN – Strategia per la Riqualificazione Energetica del Parco Immobiliare Nazionale). Ciò si traduce in una media annuale di circa 30,3 milioni di metri quadri soggetti ad interventi di riqualificazione profonda.
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Ad oggi, il 62,3% degli edifici residenziali e il 37,8% dei non residenziali si trovano in classe F o G. Pertanto, si consideri ora che nel processo di ristrutturazione siano coinvolti tali edifici (con una classe energetica iniziale F o G) e che essi raggiungano, tramite la riqualificazione, una classe energetica A o superiore. Al tasso di ristrutturazione profonda attuale, il risparmio energetico annuo potenziale a livello nazionale si attesta tra i 4 e i 5,5 TWh/anno, che si traducono in emissioni evitate annualmente tra 0,8 e 1,1 MtonCO2.
Le prospettive al 2030
Considerato il tasso di ristrutturazione attuale, ci si attende che circa il 7% del parco edilizio odierno venga ristrutturato entro il 2030, per un totale di circa 243 milioni di metri quadri. Tali edifici passeranno tipicamente da una classe energetica F o G ad una classe A o superiore. Inoltre, sulla base di stime relative ai progetti attualmente in corso, entro il 2030 verranno realizzati nuovi edifici per una metratura compresa tra 118 e 198 milioni di metri quadri, tutti appartenenti a classi energetiche A o superiori. Pertanto, le nuove costruzioni andranno a incrementare la metratura del parco edilizio complessivo per una percentuale compresa tra il +3,3% e il +5,6%.
Questo, combinato con gli effetti derivanti dalle ristrutturazioni, porterebbe la percentuale di edifici in classe A o superiore tra il 10,9% e il 12,8% del parco edilizio totale entro il 2030, a seconda che si consideri uno scenario conservativo (che tiene conto solo dei progetti attivi ad oggi) o accelerato (che aggiunge i metri quadri potenzialmente derivanti da progetti svolti interamente nel periodo 2023-2030). Ciò si tradurrebbe in una riduzione dei consumi al metro quadro tra il -6% e il -8% al 2030 rispetto alla situazione as-is.