Le aziende chiedono 5G, Italia in prima linea per attivarlo
Rivoluzione 5G in Rete. Visto che è in pieno corso, contributi importanti sulla sua concreta comprensione riguardano i tempi di attuazione sui vari scenari: mondo, Unione Europea, Italia.
A proposito di questa tempistica della tecnologia 5G indicatori di rilievo provengono dal mercato. In tale ambito ricade una fresca indagine pubblicata dalla multinazionale svedese Ericsson sulle attese generate dalla svolta che, in estrema sintesi, significa moltiplicazione di dati in tempi accelerati di trasmissione via internet. Un primo elemento significativo di questa indagine sul 5G concerne il campione su cui la ricerca è stata svolta: 900 aziende, appartenenti a dieci diversi settori, senza comprendere quello delle telecomunicazioni, ovviamente coinvolte in primo piano. Si tratta nella fattispecie di imprese operanti in servizi energetici, manifatture, sicurezza al cittadino, sanità, media e intrattenimento, trasporto pubblico, auto, servizi finanziari, vendita al dettaglio, agricoltura.
Ericsson fa dunque sapere che il 75% delle aziende interpellate ripone grandi aspettative sui benefici che potranno ottenere dall’introduzione del 5G in termini di accelerazione del Bit Rate nelle trasmissioni, aumento della capacità di memoria, adattabilità della Rete ai propri bisogni, nuove risorse di calcolo, Internet delle cose. Non certo da ultima esercita una forte capacità attrattiva, sempre inerente il 5G, anche la creazione di connessioni Device to Device, meglio note come D2D, operative senza bisogno di passare per la Rete, con comprensibili ricadute in fatto di sicurezza.
I riscontri positivi ottenuti da Ericsson costituiscono un esito confortante se si guarda all’opera divulgativa ovunque iniziata anni fa in vista dell’introduzione del 5G, indispensabile anche per attuare una fase sperimentale necessariamente lunga e capillare, considerando non solo il forte impatto del 5G, ma anche le sue innumerevoli potenzialità applicative.
A proposito di applicazioni possibili del 5G, fa testo anche un evento come 5G Italy, promosso dal Consorzio nazionale inter-universitario per le telecomunicazioni (CNIT), e svoltosi lo scorso dicembre a Roma, dove oltre cento interventi hanno alla fine alimentato la videoconferenza del summit aperto a imprese ed enti pubblici grazie alla preziosa organizzazione messa in campo dalla piattaforma Supercom e dal quotidiano online Key4biz.
E’ un altro elemento a sostegno dell’indubbia vitalità che, nonostante problemi strutturali e lentezze legislative, l’Italia può sfoggiare in ambito 5G, come peraltro rammentato dal recente rapporto iDate, dove il nostro Paese risulta secondo nel mondo, preceduto dalla sola Corea del Sud, quanto ad assegnazione delle bande millimetriche previste per il 5G, e terzo in Europa, dopo Spagna e Francia, per la sperimentazione 5G.