La connessione come principio di Democrazia
Nell’evento organizzato da ANFoV, ANCI e UNCEM focus sul ruolo del Fixed Wireless per il superamento del Digital Divide nelle aree rurali e montane del Paese
Un seminario focalizzato sul mondo della digitalizzazione e della necessità di essere parte di un nuovo mondo, basato appunto sulla connessione.
Queste le basi sulle quali sono partiti i lavori del webinar organizzato da ANFoV con ANCI e UNCEM, “Essere connessi, principio di Democrazia”. Un’occasione importante per presentare e dare il benvenuto a EOLO, nuovo socio proprio dal 2021 e per un confronto sul tema dell’innovazione sul territorio.
L’appuntamento si è aperto con la riflessione di Umberto de Julio, Presidente ANFoV:
Da un anno a questa parte ci siamo finalmente resi conto del valore della digitalizzazione e dell’essere connessi in ogni luogo ci troviamo, dalle grandi città ai piccoli borghi. La connessione non può più essere considerata un privilegio, ma una necessità, una base sulla quale lavorare e studiare. E non può più essere appannaggio unicamente di chi vive e lavora in grandi città, nelle città Smart.
Ma cosa è una città smart? A livello europeo si parla di metropoli come Stoccolma o Londra, in Italia di Milano: ma perché non pensare a città smart anche riferendoci a piccoli contesti o alle zone rurali o montane – così tante – nel nostro Paese? Bisogna ripartire da un nuovo concetto di innovazione.
Protagonista anche Marco Bussone, Presidente UNCEM, intervenuto sul tema del digital divide del paese:
Il piano BUL deve proseguire, anche se con il suo ritardo di due anni. De ve coinvolgere tutte le TELCO e tutti gli operatori di categoria, ma anche i sindaci, se si vuole connettere tutte le aree del paese. E parallelamente se non fosse stato negli ultimi anni per società anche piccole che con FWA hanno portato connettività anche in piccoli comuni e frazioni, oggi avremmo un digital divide ancora più importante.
Eolo e i competitors sono una risorsa importante: una scommessa imprenditoriale che va premiata. Con una buona copertura FWA – e molti amministratori e cittadini di paese non sanno nemmeno di averla – si può lavorare e studiare da remoto, rispondendo così alle grandi esigenze del momento. Il diritto alla connessione è di cittadinanza e deve passare da una visione di paese che passa attraverso le reti come collante, e attraverso una visione forte tra parti politiche, soggetti privati ed amministratori pubblici. Bisogna investire su blockchain, piattaforme innovative e IoT.
Il ruolo della politica è stato sottolineato da Michele Pianetta della Commissione Innovazione Tecnologica e Attività Produttive di ANCI Nazionale:
Da qualche anno andiamo dicendo qual è e quale non è la situazione di oggi. In un recente intervento, il Ministro Colao inquadrava nel 40% le famiglie raggiunte da FTTH: non si può pensare di risolvere il digital divide solo con la connessione tradizionale. Le aziende sono essenziali, ma le parti politiche devono dare risposte. Non si può pensare che una realtà marginale spenda eccessivamente per raggiungere la competitività di aree urbane. I voucher a favore delle aree non raggiunte devono concretizzarsi, a mio avviso.
Chiediamo alla politica uno sforzo corale, e, parlando di competenze, non si possono proporre servizi evoluti ai territori se non corrispondono all’effettività a livello concreto.
Infine, con Alessandro Verrazzani, Head of Regulatory and Istitutional Affairs EOLO, si è parlato dell’importanza per l’azienda di partire dalle zone non coperte per digitalizzare il Paese e dare nuova luce all’Italia:
Gli amministratori dei piccoli comuni hanno una maggior sensibilità sul valore della connessione, per la mia esperienza. Una delle cose più importanti emerse dal recente intervento del Ministro Colao, come si diceva, afferma che il 24% delle famiglie ha sì la connessione, ma ADSL che nei piccoli comuni risulta non idonea a supportare DAD o smart working. Un primo dato su cui riflettere, come quello che afferma che 4 famiglie su 10 non hanno ancora internet. Il ruolo dell’FWA per l’inclusione digitale dei piccoli comuni è realtà consolidata sul mercato italiano, con oltre 1 milione di linee attive e che, dopo il lockdown, ha consentito lo smart working e la DAD anche in aree montane e rurali della nostra Italia. Bisogna partire da queste aree e dalle esigenze che questi cittadini hanno per digitalizzare tutta la nazione.