Il Piano Italia 5G
Le misure e i fondi stanziati per diffondere in Italia la nuova tecnologia che aprirà le porte a nuovi scenari di digitalizzazione. E perché serve alla transizione energetica
Se sono 24 i miliardi di euro stanziati nel PNRR per la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica, due, invece, sono destinati al Piano Italia 5G, volto a diffondere nel Paese proprio la telefonia mobile di quinta generazione, che stravolgerà le nostre vite quotidiane, superando i limiti di connettività attualmente ancora importanti e consentendo tante opportunità anche in tema di edificio intelligente.
Massimo dei benefici della rete 5G per imprese e cittadini, arrivando a coprire anche le aree banche del Paese e supportando nuovi sviluppi per servizi, ad esempio, di turismo, telemedicina, automazione industriale e smart city. Ma non solo: la distribuzione della rete 5G, secondo uno studio elaborato recentemente da Ericsson – “Five ways ti better 5G”, rivela che è già stata avviata nel 2019 ma solamente in Italia questo nuovo mercato ha un potenziale di 5 milioni di utenti entro l’anno.
Lo studio, effettuato su un migliaio di intervistati di cui 215 early user, stima la quota di consumatori pronta a passare al 5G pari al 27 per cento, dato maggiore rispetto a paesi come Germania, Francia o Regno Unito.
Il Piano Italia 5G deve dunque indirizzare le iniziative pubbliche per la realizzazione di reti mobili ad elevate prestazioni nell’ottica di un allineamento allo sviluppo delle reti 5G sul territorio nazionale in tandem con le misure “Gigabit Society” e “Digital Compass” che presentano obiettivi e modalità da raggiungere nell’ottica della trasformazione digitale europea entro il 2030.
Quale sarà dunque la capacità di cogliere e implementare le riforme strutturali a livello italiano?
Il 5G per la transizione ecologica
L’azienda, tra i leader del settore ha affermato in una recente nota che proprio la diffusione a dovere del 5G a livello europeo nei settori ad alta emissione (ovvero energia, edilizia, produzione e trasporti) porterà a risparmiare da 55 a 170 milioni di tonnellate di carbonio, circa 35 milioni di auto tolte dalle strade europee.
Inoltre, grazie alla rete mobile 5G sarà possibile ridurre le emissioni di CO2 in Europa circa del 15%: si tratta infatti di una tecnologia dall’efficienza energetica maggiore rispetto agli standard precedenti, per la quale la quantità di energia consumata per bit risulterebbe inferiore del 90% rispetto al 4G, sempre se si considera il 5G a pieno regime in Europa.
Secondo il colosso, dunque, l’UE dovrebbe focalizzarsi sulla diffusione del 5G per renderlo il nuovo standard della telecomunicazione e supportare il vero raggiungimento degli obiettivi climatici.