Mondo digitale: l’unico che non subisce la crisi

1 Febbraio 2021 Ilaria Rebecchi


Se il crollo delle assunzioni è stato e resterà nei prossimi mesi importante, il settore digitale sembra salvarsi dalla crisi, come anche le professioni altamente qualificate

Recente è l’uscita del bollettino Anpal-Unioncamere che diffonde i dati nella slot temporale tra gennaio e marzo 2021: in questa statistica, che funge da importante riflessione dell’ennesima fase dell’era pandemica, emerge con prepotenza il dato che vede protagonisti i settori connessi al mondo dell’innovazione, stimati nell’aumento fino al 4% nella richiesta di professionisti.

Se poi si considera il periodo di crisi diffusa, e il calo stimato del 23% complessivo dei contratti, questi dati risultano più che mai utili a partire verso un rilancio in ottica digital del Paese.

Il digitale, dunque, sostiene a conti fatti l’intero mondo della domanda in Italia, come emerso dal bollettino di gennaio 2021 del Sistema Excelsior: in queste prime settimane dell’anno, infatti, le imprese stanno stipulando poco meno di 346mila contratti di lavoro, e cioè ben il 25% in meno di quanto accaduto e ancor prima preventivato nell’era pre-Covid, a gennaio 2020.

Una tendenza decisamente a scendere, e che sembra essere confermata per il trimestre che ci porterà alla primavera, con un -23% delle entrate previste rispetto al primo trimestre 2020. Ma non per tutti i settori economici: se infatti i primi segnali di crescita sembrano evidenti nei servizi informatici e nel mondo delle telecomunicazioni (+4,0% su base trimestrale) e delle costruzioni (+2,6% nel mese e +13,3% nel trimestre), su queste stime sono le regioni del Nord Ovest, soprattutto Lombardia e Piemonte, a giocare la parte del leone.

Quali figure professionali del mondo digital (e non solo)?

Tecnici, esperti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali. E ancora operai specializzati tra le principali figure professionali che fanno più gola nel mercato del lavoro in questa previsione.
L’emergenza sanitaria provocherà ulteriori strascichi in alcuni ambiti in particolare, dalle attività di ristorazione e hotellerie, ad esempio, con una flessione mensile stimata fino al 52,2% in meno e al 47,2% in meno nel trimestre. E poi il mondo dei servizi operativi di supporto alle imprese (-34,3% e -36,6%), e alcuni comparti del manifatturiero come la cartotecnica (-46,0% e -56,5%), le industrie tessili, di abbigliamento e calzature (-27,7% e -31,1%).

Quali i dati incoraggianti?

Non solo nel mondo dei servizi legati al digitale, ma anche nelle industrie del legno e del mobile, con -19,0% nel mese ma in parità nel trimestre, e nei servizi avanzati di supporto alle imprese (-2,0% e -0,3%) e per  industrie meccaniche ed elettroniche (-27,9% e -13,2%).
E se i profili tecnici diventano la prima categoria professionale per richiesta delle imprese (71mila i profili nel solo mese di gennaio), le professioni intellettuali, scientifiche e ad elevata specializzazione sembrano tener botta (-12,4%), come le figure operaie specializzate (-14,9%).
Fra le figure più ricercate troviamo anche specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali, con 9mila i contratti in questo mese, che arrivano al 52,6% in più dello scorso anno.
Si tratta di figure che hanno supportato l’accelerazione della trasformazione digitale indotta dalla pandemia.
Nell’ottica della ripresa, dunque, le imprese puntano su profili con più alte competenze, portando a livelli ancora più elevati la difficoltà di reperimento: il 43% delle professioni intellettuali, scientifiche ed a elevata specializzazione è appunto arduo da trovare, come anche il 43,5% delle professioni tecniche e il 43,6% degli operai specializzati.

Ilaria Rebecchi

Executive Editor della rivista e del portale Smart Building Italia, lavora come Giornalista e Senior Copywriter specializzata in settori come tecnologia e digitale, creatività e social media.