Banda larga e famiglie italiane, secondo l’Istat

23 Dicembre 2016 Smart Building Italia


banda larga

Dovendo sintetizzare e dare enfasi alla notizia, i mezzi d’informazione hanno intitolato pressoché all’unanimità: «Internet, quasi una famiglia italiana su tre non ha accesso da casa». Vero, anche se nel 2016 la stima della quota di famiglie che accedono a internet mediante banda larga, con una preferenza per la connessione fissa, è salita al 67,4% dal 64,4% del 2015. La percentuale continua a relegare il nostro Paese al di sotto della fatidica media europea: siamo in fondo, al diciannovesimo posto. Ma nel rapporto Cittadini, imprese e Ict anno 2016 pubblicato dall’Istat ieri (per scaricarlo, clicca qui) ci sono tante altre cose meritevoli di attenzione

Cosa meritevole di attenzione è per esempio il capitolo sul digital divide. Perché quasi un terzo delle famiglie italiane non ha la connessione internet a casa? Perché oltre la metà di queste (il 55,6%) dichiara come principale motivo la mancanza di competenze, cioè non sa come si fa. Quasi un quarto (il 23,6%) non trova utilità e interesse nell’uso di internet. E il digital divide tecnologico? Residuale, dice l’Istat: solo l’1,9% lamenta la mancanza di disponibilità di una connessione a banda larga.

Insomma, per risalire la classifica europea toccherà lavorare sull’educazione perché il digital divide che frena l’Italia è culturale ed anche generazionale. Difatti, scrive ancora l’Istat, «tra le famiglie resta un forte divario digitale da ricondurre soprattutto a fattori generazionali e culturali. Le più connesse sono quelle in cui è presente almeno un minorenne: il 90,7% hanno un collegamento a banda larga; le meno connesse sono le famiglie composte solo da ultrasessantacinquenni». Un Paese scollegato, o perlomeno in ritardo, perché anziano.

Educare vuol dire far capire che la connessione alla rete non è solo navigazione, video on demand e quarti d’ora passati in letizia tra i social, ma, relativamente allo smart building, significa avere l’opportunità di far funzionare dispositivi necessari per risparmiare sulle bollette o quelli che, visto che siamo una nazione dall’anagrafe longeva, sono utili per monitorare la salute delle persone. Cioè, la banda larga è una risorsa per l’economia ed anche per tutte i cittadini «senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali», come recita la Costituzione.