Banda larga, prima della posa i ricorsi

17 Settembre 2016 Smart Building Italia


banda larga

fibra-650x486L’edificio in rete ha bisogno della rete, direbbe monsieur de la Palice. È risaputo, tuttavia, e le classifiche di ogni tipo ce lo ricordano puntualmente, che la rete a banda larga e ultra larga in Italia versa ancora in uno stato deficitario, per estensione e per prestazioni, rispetto alle altre nazioni dell’Europa. Si è preferito sviluppare la telefonia mobile, ecco tutto.

Con il piano BUL (banda ultra larga) l’attuale Governo ha voluto dare una scossa al processo di modernizzazione del paese puntando poi su Enel e la newco Enel Open Fiber a scapito di una riluttante Telecom per accelerare i lavori di cablatura, altrimenti concentrati su poche e popolose città che possono garantire più facilmente il ritorno all’investimento.

Ora, che siamo alla vigilia della scadenza del primo bando di gara indetto da Infratel per la realizzazione della rete pubblica che riguarda le regioni di Abruzzo-Molise (considerate un’unica area), Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto, «rischia di abbattersi il “meteorite” dei ricorsi che potrebbe aprire una voragine insanabile sulla strada, al punto da comportare in extremis un ripensamento delle gare», scrive Cor.Com.

Ha cominciato Telecom ricorrendo al Tar perché contesta la delibera AGCOM «e punta il dito contro il fatto che Infratel potrà fissare le tariffe wholesale senza passare dai “test di prezzo”», scrive sempre Cor.Com. Secondo il già monopolista telefonico c’è infatti il rischio che lasciare a Infratel le mani libere venga a crearsi una distorsione della libera concorrenza e a mancare condizioni eque e non discriminatorie. Roba da avvocati.

Nel frattempo, si sono accodati altri ricorrenti: Fastweb, Eolo e forse anche Wind. «Si prospetta un tutti contro tutti», commenta Cor.Com. Non proprio il viatico ideale per l’inizio della gare Infratel. «Se è vero che in linea di principio un ricorso non comporta inevitabilmente una conseguente azione – continua Cor.Com – è anche vero che l’apertura di un contenzioso potrebbe avere conseguenze nefaste sul lungo periodo». Tipo: rallentare ancora lo sviluppo del paese privandolo di una grossa opportunità di sviluppo in tempi ragionevoli. Consoliamoci, secondo l’Ericsson Mobility report il 55% dei telefoni cellulari è connesso alla rete e l’arrivo del 5G non è poi così lontano.