Contatori Enel e fibra ottica, si muove anche il mondo dell’impresa

5 Luglio 2016 Smart Building Italia


fibra ottica

«… la disponibilità di misuratori elettronici all’interno delle unità immobiliari potrebbe comportare diversi benefici per i consumatori». Ed ancora: «In relazione alla possibile contestualità di attività di installazione dei misuratori 2G e posa di fibra ottica nel quadro dell’attuazione della Strategia BUL…».

Sono due passaggi contenuti nel documento per la consultazione pubblicato a fine maggio dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico (AEEGSI). Documento che «illustra gli orientamenti dell’Autorità in merito alle modalità di definizione e di riconoscimento di costi relativi a sistemi di smart metering di energia elettrica in bassa tensione di seconda generazione». In pratica, i nuovi contatori che l’Enel si appresta ad installare in 32 milioni di abitazioni e aziende italiane, in sostituzione dei contatori vecchi più di 15 anni.

Come abbiamo già documentato, i due passaggi hanno messo in allarme la Confartigianato, che qualche giorno fa ha scritto all’AEEGSI paventando il rischio di esclusione delle imprese di installazione di impianti radio TV ed impianti elettronici da una grossa opportunità di lavoro concretizzatasi con l’entrata in vigore della Legge 164/2014.

A Confartigianato si sono aggiunte ora tre aziende – FAIT, Fracarro Radioindustrie e Rover Instruments – che, sempre in relazione alla delibera dell’AEEGSI, hanno ugualmente avvertito il rischio che una posizione dominante sul mercato (l’Enel e la sostituzione dei contatori) possa seriamente mettere a repentaglio la libera concorrenza. Hanno perciò indirizzato alla stessa AEEGSI un circostanziato documento nel quale si legge che “…la posa in opera della fibra ottica contemporaneamente alla installazione dei misuratori 2G appare creare una situazione distorsiva ed anticoncorrenziale nei confronti dei soggetti abilitati alla realizzazione dell’impianto multiservizio, (gli impiantisti qualificati secondo il decreto Ministero dello Sviluppo Economico n. 37/2008, articolo 1 comma 2 lettera b) sia relativamente alla realizzazione dell’impianto sia all’indispensabile sua manutenzione ordinaria, straordinaria ed evolutiva… “.

Con questa iniziativa il mondo imprenditoriale si unisce quindi ad una associazione di categoria condividendone il preoccupato sentire, estendendolo lungo tutta la filiera.

Ma non solo. Insieme alla lettera inviata all’AEEGSI, FAIT, Fracarro e Rover hanno ritenuto opportuno rivolgersi con un’altra lettera anche all’AGCOM, l’Autorità Garante per le Comunicazioni, per ricordare che la concorrenza potrà attivarsi soltanto quando saranno individuate dall’Autorità le “condizioni eque e non discriminatorie, anche con riguardo al prezzo“, in base al decreto legislativo n. 15 febbraio 2016, n. 33, articoli 8 e 9.

Stabilire l’equo compenso, in tempi quanto più veloci possibili, magari prima del prossimo autunno, stagione in cui è annunciato l’inizio della sostituzione dei contatori elettrici, sarà perciò un fattore che potrà determinare un effettivo regime di libera concorrenza, permettendo al cittadino-utente di scegliere se installare l’impianto multiservizio (che con l’equo compenso diventa una fonte di reddito) o se accettare la proposta di cablaggio da parte dell’Enel.

Maggiore concorrenza (e trasparenza), sottolineano le tre aziende firmatarie, significa diminuzione delle tariffe, maggiore velocità di realizzazione delle infrastrutture necessarie per il raggiungimento degli obiettivi della Agenda Digitale Italiana, creazione di posti di lavoro senza necessità di finanziamenti pubblici di alcun tipo. In questo senso FAIT, Fracarro Radioindustrie e Rover Instruments hanno invitato AEEGSI e AGCOM a coordinarsi in modo da rendere veramente operativi gli impianti multiservizio previsti dal D.P.R. 380/2001 art. 135 bis. Si attendono ora le risposte.