Italia in ritardo su convergenza TV e telefoni. Il Regno Unito investe sull’Internet delle Cose

14 Luglio 2015 Smart Building Italia


cacchioUn paio di notizie raccolte dalla stampa in questi giorni che riguardano i temi su cui All Digital – Smart Building ha creato la sua proposta ed il suo messaggio. Il Fatto Quotidiano ha parlato ieri della presentazione dell’ebook “Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei” nella quale è intervenuto Antonio Nicita, commissario dell’Agcom, che ha detto a margine che «La spinta alla convergenza tra settore televisivo e telefonico sarà l’anello mancante della regolamentazione europea. C’è però bisogno di nuove regole per affrontare il nuovo fenomeno o riducendo le regole che già ci sono, nel caso in cui si voglia incoraggiarlo». Tuttavia, secondo l’autrice del libro, la giornalista economica Fiorina Capozzi, «l’Italia non è ancora pronta per il progetto di convergenza. È necessario fare investimenti sulla banda larga perché il rischio è che a farne le spese siano i cittadini che non avranno la tecnologia necessaria allo sviluppo dei nuovi media».

Internet delle Cose. Nel sito key4biz.it si dà notizia del lancio del contest lanciato ieri dal Governo britannico per velocizzare la realizzazione delle smart cities sul territorio nazionale e stimolare la crescita economica. In palio ci sono 10 milioni di sterline gestiti direttamente dal Department for Culture, Media and Sport (DCMS) and Innovate UK e che andranno a valere sul fondo IoT di 40 milioni di sterline definito dal Governo a marzo per l’innovazione tecnologica ed economica delle città. La sfida è rivolta alle aziende di tutte le dimensioni, dalle grandi alle Pmi alle startup. «Il Regno Unito ha la concreta possibilità di diventare leader nel settore – ha spiegato Nick Appleyard, vice direttore di Innovate UK – grazie all’innovazione tecnologica e al suo impatto sul PIL nazionale. Lo scopo della call – ha continuato Appleyard – è dimostrare che la qualità della vita nelle nostre città è direttamente legata alla varietà e l’efficienza dei servizi offerti a cittadini e aziende».