Incentivo MISE per le PMI per l’acquisto di prodotti e servizi digitali
Il Governo insiste giustamente nell’offrire (in concreto) la possibilità alle imprese di intraprendere la strada dell’evoluzione digitale. Del Piano Industria 4.0 già sappiamo molto, e sappiamo anche che per il 2018 verrano confermati il super e l’iperammortamento, ora veniamo a conoscenza dell’incentivo MISE. «Dal 30 gennaio al 9 febbraio 2018 sarà possibile per le micro, piccole e medie imprese di presentare la domanda per l’ottenimento del contributo in forma di voucher per l’acquisto di prodotti e servizi specialistici finalizzati alla digitalizzazione dei processi aziendali e all’ammodernamento tecnologico» come si legge nel sito del Ministero dello sviluppo economico.
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— MinSviluppoEconomico (@MinSviluppo) 30 ottobre 2017
Le spese ammissibili per usufruire del voucher devono essere riferite all’acquisto di hardware, software e servizi che consentano, come specifica il Mise, il raggiungimento di queste finalità: miglioramento dell’efficienza aziendale; modernizzazione dell’organizzazione del lavoro; sviluppo di soluzioni di e-commerce; connettività a banda larga e ultralarga; collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare; formazione qualificata nel campo ICT del personale.
C’è da considerare anche il fatto che il Mise ha voluto specificare che «è prevista una riserva destinata alla concessione del voucher alle micro, piccole e medie imprese che hanno conseguito il rating di legalità e che sono quindi incluse nel relativo elenco dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato».
Con il nuovo incentivo MISE il ministro Carlo Calenda tiene perciò fede all’impegno dell’Amministrazione di accelerare sulla digital transformation del Paese e sulla possibilità di una connessione di qualità, tenuto conto che in base alla consultazione del maggio scorso solo il 2% dei numeri civici viaggia a 100Mbps ed il 28% è ancora scoperto, cioè in digital divide. «Di questo passo – ha commentato Calenda – nel 2020 l’11% dei civici sarebbe ancora senza fibra e il 48% a 30 Mbps. Il ritmo è lento, il rischio è quello di non riuscire a raggiungere gli obiettivi».