Internet delle cose: BTicino lancia Eliot e annuncia la collaborazione con Nest Labs

25 Novembre 2015 Smart Building Italia


eliot_bticinoUn enorme potenziale economico, che McKinsey stima tra i 3,9 e gli 11,1 miliardi di dollari all’anno entro il 2025. L’internet delle cose è la nuova rivoluzione tecnologica destinata ad impattare sull’evoluzione dello smart building. BTicino, storico marchio facente capo al gruppo Legrand, che già registra oltre 200 milioni di euro di fatturato realizzati con dispositivi o sistemi connessi, ha di recente lanciato il programma Eliot con l’obiettivo di «raddoppiare il numero delle famiglie di oggetti connessi entro il 2020», come ha detto il presidente Paolo Perino. Cos’è Eliot? È il programma che si inserisce nella strategia d’innovazione di BTicino attraverso tre direttrici di investimento: «connettere prodotti esistenti, aggiungendo gateway all’offerta già disponibile; sviluppare nuovi prodotti nativamente connessi; proseguire nella prefigurazione di scenari futuri e nuove potenziali applicazioni», ha spiegato Perino. BTicino, insomma, guarda con legittimo interesse all’opportunità ed arricchisce il suo catalogo con soluzioni IOT indicando con il marchio Eliot la famiglia degli oggetti connessi o che possono essere connessi.
La strategia di promozione dell’interoperabilità fra oggetti connessi nell’edificio di BTicino si rafforza inoltre grazie alla collaborazione con Nest Labs, produttore americano di sistemi per la home automation, acquisito da Google nel gennaio 2014, allo scopo di utilizzare il protocollo Nest Weave nello sviluppo di oggetti connessi in ambiente domestico. Scarica la cartella stampa di presentazione del programma Eliot.