Internet delle Cose. Se si muovono i giganti…

15 Giugno 2015 Smart Building Italia


HomekitPresentata lo scorso anno in occasione della WWDC, conferenza mondiale degli sviluppatori Apple, la piattaforma HomeKit, creata per controllare via iPhone e iPad una serie di dispositivi casalinghi, dalle lampadine ai termostati al cancello automatico, aveva attirato il mese scorso le attenzioni di Fortune. Il magazine economico americano aveva infatti pubblicato nel maggio scorso un’indiscrezione secondo cui il lancio dei prodotti legati all’applicazione sarebbe stato rinviato all’autunno 2015. La Apple ha, tuttavia, replicato che già da questo mese sono nei negozi i primi oggetti compatibili con HomeKit. Il Corriere delle Telecomunicazioni riporta la dichiarazione della portavoce di Apple, Trudy Muller: «HomeKit è disponibile solo da alcuni mesi ma già abbiamo decine di partner impegnati a commercializzare prodotti compatibili». Ma al di là delle tempistiche della commercializzazione il mercato legato allo smart building si prospetta in rapida espansione. Il Corriere delle Telecomunicazioni cita infatti una recente indagine degli analisti di MarketsandMarkets: solo in Europa raggiungerà un valore di 15,28 miliardi di dollari entro il 2020. Mentre in Italia, stando all’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, il il 46% dei proprietari di casa è intenzionato ad acquistare prodotti connessi, soprattutto per la sicurezza e il risparmio energetico. Cifre e intenzioni d’acquisto che convincono anche le multinazionale a muoversi. E se loro si muovono, vuol dire che le condizioni sono favorevoli.