La casa smart pareva fantascienza

2 Agosto 2016 Smart Building Italia


casa smart

«La casa intelligente sta proprio dietro l’angolo», ha scritto domenica scorsa il quotidiano La Repubblica dedicando alla casa smart un articolo firmato dal giornalista spagnolo Joseba Elola che descrive quel che, infatti, solo pochissimo tempo fa era da considerarsi pura fantascienza, frutto dell’immaginazione di uno scrittore o regista sci-fi.

La tecnologia digitale sta perciò spostando in avanti i confini dell’abitare. Anzi, lo ha già fatto e «La casa intelligente si sta trasformando nel santo graal che tutte le aziende tecnologiche cercano. – si legge nell’articolo – Chi troverà la formula maestra, come a suo tempo fece Apple con l’iPod, potrà dominare la scena nei prossimi anni. Si tratta del settore più dinamico nel campo dell’Internet delle Cose, etichetta esportata dalla Silicon Valley che racchiude ogni dispositivo che abbia una connessione alla rete e possa comunicare dati a un altro apparecchio».

Le meraviglie elencate nell’articolo sono davvero tante e, se messe insieme, ribaltano completamente le nostre abitudini e la percezione di comodità che abbiamo, facendo impallidire il concetto di domotica e delle applicazioni sin qui disponibili. Si va dall’assistente personale che, attraverso il riconoscimento della voce del proprietario, gestisce e controlla le funzioni di casa all’ombrello che comunica le previsioni del tempo allo smart mirror che, oltre a specchiare l’immagine, trasmette notizie e notifiche dai social e dà anche la possibilità all’utente di sperimentare cambi di look fino al robot maggiordomo.

«Chiunque vinca saranno i telefoni, in molti casi, l’interfaccia tramite cui manovreremo altri dispositivi e apparecchi. – è scritto ancora nell’articolo – La connessione a internet è ciò che fornisce intelligenza a sistemi, mobili e elettrodomestici, permettendogli di adottare delle decisioni grazie a quelle piccole spie che sono i sensori». La casa connessa è perciò la precondizione essenziale per entrare in un futuro che ormai non è così remoto. Lo dicono le applicazioni già presenti sul mercato, i prototipi in fase avanzata di sviluppo e l’evidente interesse delle case produttrici, prime fra tutte marchi del calibro di Apple, Google, Samsung, LG, Whirlpool, Siemens, Lenovo. Come anche l’intensificarsi di articoli che appaiono con sempre maggior frequenza sulla stampa “generalista” come La Repubblica, spia “dell’aria che tira“.

Ma, in definitiva, qual è l’importanza di una casa intelligente, di uno smart building? L’articolo cita Federico Casalegno, direttore del Mit Mobile Experience Lab, il quale dice che «non bisogna dimenticare una cosa fondamentale: c’è un grande potenziale nella casa interconnessa, soprattutto in termini di razionalizzazione nel consumo di energia». Ma per Casalegno c’è un significato più profondo, non strettamente utilitaristico: «l’obiettivo deve essere che questi dispositivi ti facciano sentire bene, sicuro, che permettano l’integrazione con gli altri, che insomma ti facciano sentire a casa tua».