L’edificio in rete a misura della televisione del futuro
Su Cor.Com, il quotidiano online dell’economia digitale, il direttore Gildo Campesato scrive: «Dove va la televisione? “Sottoterra” potrebbe essere una risposta… Il passaggio dalle tradizionali trasmissioni del broadcasting via etere ad una visione molto più personalizzata dei contenuti grazie alle possibilità offerte dalle reti in fibra ottica è una via ormai tracciata… il futuro è segnato, anche se ci vorrà del tempo per celebrare il funerale della vecchia TV. Se gli operatori televisivi vogliono guardare al proprio futuro, è bene però che comincino a prepararsi fin d’ora. Le implicazioni sono notevoli. Stiamo entrando in un’era multiscreen: TV connesse, ma anche telefonino, tablet, pc e via vedendo… Significa che tutto deve correre su IP, con una gestione delle infrastrutture dematerializzata, in cloud. Puntando sull’HD e le definizioni del futuro…» E dunque, è evidente che per godere dei servizi televisivi di domani occorrerà disporre di un collegamento internet di qualità, avere una casa cablata e connessa alla rete. Essendo la TV con i suoi contenuti una commodity a cui. al di là dei gusti e delle abitudini, in pochissimi rinunciano, il concetto di edificio in rete assume un significato ancor più incalzante. La “nuova” televisione – come l’imminente Netflix – è di certo un argomento moltiplicatore dell’interesse del mercato nei confronti dello smart building.