Leggi, strumenti, nuove competenze per edilizia 4.0
Il sito agendadigitale.eu ha dedicato grande attenzione al concetto di smart building e di edilizia 4.0. Sono stati infatti pubblicati la settimana scorsa un paio di articoli a firma di Donatella Proto, dirigente del Mise, il cui oggetto è appunto l’edilizia 4.0 ed il cui senso è il persistente ritardo verso il raggiungimento degli obiettivi dell’agenda digitale, processo che può essere acquisito più velocemente attraverso l’infrastrutturazione digitale degli edifici. La stessa Proto aveva già a suo tempo avvertito di questo ritardo a dispetto di un quadro normativo favorevole al cablaggio verticale, scrivendo «A distanza di due anni del tutto disatteso appare l’obbligo introdotto con l’art. 135 bis del T.U dell’Edilizia», individuando responsabilità in «quei soggetti istituzionali (spesso locali) che dovrebbero essere deputati ad attuare e controllare la corretta attuazione di tali normative sul territorio, che per alcuni aspetti relativi all’uso dello spettro appaiono, tuttavia, ancora manchevoli».
Donatella Proto è tornata sull’argomento ricordando l’esistenza di norme e strumenti che facilitano la realizzazione di edifici smart. Nel primo dei due articoli afferma che «L’occasione per un cambio di passo per l’edilizia 4.0 può venire dalla recente presentazione dell’etichetta volontaria e non vincolante di “Edificio predisposto alla banda (ultra)larga”, prevista dal comma 3 del citato art. 135-bis, presentata ufficialmente in occasione di Smart Building Expo, svoltosi a Milano tra il 15 ed il 17 novembre 2017». L’etichetta è di certo volàno di sviluppo, «favorendo il potenziamento delle reti di comunicazione attraverso l’aumento di una domanda smartness, soprattutto se tale etichetta potesse – in un futuro prossimo – da facoltativa diventare obbligatoria». Ma l’etichetta da sola forse non basta, è necessaria un’adeguata attività di formazione ed informazione verso la PA, gli operatori ed i cittadini come anche una scrupolosa attività di monitoraggio, riconosce Proto.
E in tal senso, Proto riconosce che «una prima importante tappa è stata raggiunta dalla presentazione, in occasione dello stesso evento fieristico, delle Linee guida in tema di predisposizione alla ricezione a banda larga degli edifici nuovi e ristrutturati, predisposte da Confindustria Digitale, Assimpredil ANCE ed Anitec-Assimform (con la collaborazione di Smart Building Italia e il patrocinio dell’ANCI) con l’obiettivo di divulgare tra i professionisti del settore ed i tecnici della pubblica amministrazione i contenuti dei provvedimenti di legge in materia e di sensibilizzare l’intera filiera dell’edilizia rispetto agli obblighi ed opportunità ad essi correlati, fornendo al contempo un semplice strumento di consultazione e verifica» (per scaricare la guida, clicca qui).
Nel secondo articolo Donatella Proto (nella foto) compie ancora una ricognizione sui dettati di legge e sull’evoluzione tecnologica rilevando che «in ambito produttivo il processo di cambiamento è stato trainato dal piano Industria 4.0 e dagli ingenti risparmi sul fronte della produttività (tra il 5% e l’8% dei costi), dall’aumento dell’efficienza e della flessibilità nella produzione (sempre più on demand), mentre in ambito civile è mancato quel salto di qualità «affinché gli impianti verticali nei building non diventino l’anello debole della catena ed un freno nello sviluppo dei servizi digitali … cercando di conciliare la sicurezza e l’affidabilità della fibra ottica con l’economicità e flessibilità delle tecnologie wireless, nell’auspicato processo di integrazione tra banda ultralarga e 5G».
L’edilizia 4.0 è un cambiamento sfidante, conclude Proto, «per il quale si rendono necessarie nuove competenze e nuove figure professionali, capaci di integrare negli edifici le tecnologie innovative e le soluzioni intelligenti che evolvono sempre più rapidamente».
Delle nuove competenze e delle smart skills relative a edilizia 4.0 si occupa un altro articolo pubblicato da agendadigitale.eu, firmato da Nicola Ruggiero, membro del Consiglio Generale di Anitec-Assinform. Ruggiero si dichiara convinto che «Le recenti evoluzioni indicano che il settore delle costruzioni edili (civili ed industriali) e dell’impiantistica civile ed industriale saranno quelli impattati più di tutti dalla diffusione di massa delle reti in fibra ottica». E con le reti entreranno negli edifici «servizi e contenuti multimediali … così come i servizi prioritari (esempio quelli di emergenza, di sorveglianza, di monitoraggio o di gestione), aprendo una nuova frontiera nella gestione e manutenzione di impianti e sistemi che comporterà la trasformazione dell’intero settore soprattutto per gli skills che i nuovi tecnici dovranno avere».
Per Nicola Ruggiero (nella foto) uno dei nodi da sciogliere è quindi «l’evoluzione delle competenze in un mondo che subirà a breve la stessa accelerazione e digital trasformation nell’industria a cui si è assistito negli ultimi 15 anni, con una sostanziale differenza: la trasformazione sarà guidata dalla generazione dei millenials, di per sé più abituati e veloci nel cogliere l’era digitale, già “figli delle app”».
«L’Italia deve quindi fare uno sforzo enorme rispetto ai paesi emergenti – continua Ruggiero – e il modo migliore per rimanere al passo è investire in questa fase nel rinnovamento degli skills e nella formazione, affinché anche le nostre communities siano il più smart possibile nel minor tempo possibile, anche in considerazione dell’allungamento dell’età media e dell’uscita sempre più tarda dal mondo del lavoro».