Linkem entra in Go Internet per una rete 5G ready
È un’operazione finanziaria ed insieme strategica quella che stanno definendo Go Internet, società attiva nell’internet mobile, e Linkem. Come scrive oggi Il Sole 24Ore: «Linkem ha “prenotato” il 20% dell’azienda umbra Go, presente nel listino delle micro cap di Borsa nel 2014, che lancerà un aumento di capitale sottoscritto da Linkem diventando così il secondo socio dietro la Gold Holding della famiglia Franco Colaiacovo di Gubbio». Valore dell’operazione: 4 milioni di euro.
#GOinternet ha sottoscritto con @LinkemSpa un accordo di frequency sharing, oltre ad un contratto di investimento per l’ingresso di quest’ultima nel capitale della Società. Ciò consentirà a #Linkem di detenere una quota del 21,23% di GO https://t.co/AHZYDKnqp2 pic.twitter.com/igWWN6ZvKe
— GOinternet (@GOinternet_it) 26 marzo 2018
L’accordo prevede inoltre il frequency sharing (sottoposto all’approvazione delle Autorità competenti), ovvero la condivisione delle frequenze unendo il rispettivo spettro e permettendo a Go di trasformare l’attuale rete di proprietà Wimax nelle Marche e in Emilia-Romagna in una rete commerciale già pronta per il 5G, con una capacità paragonabili alla rete fissa in banda larga.
Le due società operano oggi nella banda 3.5 Ghz – seppur su intervalli di spettro differenti e quindi sinergici – grazie ai diritti d’uso assegnati dal Mise. Il frequency sharing permetterà di migliorare i servizi di connessione offerti tramite i protocolli 4.5G Lte e 4G Lte grazie alla disponibilità di maggiore spettro in zone ad elevato successo commerciale e realizzando l’obiettivo di utilizzare in maniera efficiente le frequenze a beneficio di migliaia di utenti. Attraverso la condivisione dello spettro, le società saranno in grado di implementare una rete in overlay per facilitare la migrazione alla tecnologia 5G.
In seguito alla notizia il titolo Go Internet a Piazza Affari ha messo a segno oggi, 26 marzo, un aumento del 9,38% a 1,4 euro, con un massimo toccato a 1,425 euro. Inoltre, Il Sole ricava dalla notizia una lettura predittiva, scrivendo che l’accordo «apre la via a un nuovo giro di consolidamento di un’industria tornata di nuovo sotto i riflettori dopo l’affondo di Elliot su Telecom Italia. C’è fermento tra gli operatori più piccoli, che stringono alleanze. Quello di oggi potrebbe essere il primo passo per un matrimonio tra le Telco minori».