Nasce a Vicenza il Comitato Smart Building

11 Novembre 2015 Smart Building Italia


comitato_smartLunedì 9 novembre a Vicenza si è svolta l’assemblea costitutiva del Comitato Smart Building. Un’iniziativa promossa e fortemente voluta da All Digital-Smart Building che riunisce associazioni ed aziende allo scopo di individuare e promuovere iniziative nell’arco dell’anno a favore della filiera dell’edificio on line.
Primo momento operativo sarà l’organizzazione di un roadshow che, lungo la Penisola, avrà il compito di stimolare la sensibilità di pubbliche amministrazioni, progettisti, architetti e costruttori sul dettato dell’articolo 135-bis contenuto nella Legge 164/2014, cardine normativo su cui poggia il concetto di Smart Building, e quindi incentivare la realizzazione della cablatura verticale degli edifici.
Il Comitato ha manifestato inoltre il proprio interesse anche per l’altra iniziativa, lanciata il mese scorso al SAIE di Bologna da All Digital-Smart Building: il progetto di formazione Smart Installer.

Nel corso della discussione tra i partecipanti sono emerse le principali linee guida su cui si dovrà impegnare nei prossimi mesi il Comitato, ovvero:
Il target
Tutti i partecipanti sono convenuti sul fatto che gli obiettivi della Legge 164/2014 devono essere estesi anche al patrimonio edilizio esistente, stimolando le amministrazioni locali a mettere a punto sistemi premianti per chi realizza impianti centralizzati di ricezione del segnale e meglio ancora impianti multiservizi.

L’informazione
Pieno accordo sull’esigenza primaria di formare e informare l’intera filiera responsabile dell’applicazione dell’art. 135-bis della Legge 164/2014. Esiste, infatti, il concreto pericolo che in mancanza di adeguata informazione le amministrazioni locali agiscano in deroga sui permessi edilizi, vanificando gli obiettivi del Governo.

La certificazione degli edifici e il catasto d’impianto
Il Comitato intende impegnarsi in un’azione di promozione del marchio volontario “Broadband ready” previsto dalla Legge*. Tale strumento, infatti, costituisce un sicuro incentivo per il mercato immobiliare alla realizzazione di edifici predisposti alla ricezione a banda larga, ma va definito il suo utilizzo e le sue caratteristiche col Ministero per una sua corretta applicazione. Altra possibile leva da utilizzare sarà il previsto “catasto” delle infrastrutture tlc, che dovrà includere anche gli impianti verticali. Un argomento su cui il Ministero per lo Sviluppo Economico si è già dimostrato sensibile.

Gli antennisti, gli “elettrici” e la formazione
Altro passaggio ritenuto fondamentale – specie per le associazioni artigianali di categoria – è il riconoscimento del ruolo e della professionalità dell’antennista/installatore elettronico. L’articolo 135-bis riconosce implicitamente questa figura, spesso confusa con gli installatori elettrici. Dopo una lunga stagione di “confusione” e partendo dal concetto che le tecnologie digitali sono ormai trasversali, si è ritenuto di agevolare un’avvicinamento tra le due categorie, sviluppando momenti di confronto anche sui prodotti. Per questo il Comitato ha chiesto a All Digital-Smart Building di aprire agli “elettrici”, allargando quindi la platea dello Smart Building.

Resta il fatto che, a detta dei rappresentanti delle aziende presenti, la formazione del personale è un fattore essenziale per la crescita della cultura dello smart building. Il progetto Smart Installer in tal senso va nella giusta direzione ma il Comitato intende impegnarsi nella definizione dei requisiti etici e professionali di questa figura, individuando anche i possibili certificatori, dialogando con lo Stato e con le amministrazione Regionali per predisporre un’azione sostenuta anche dai finanziamenti europei alla formazione professionale.

*Gli edifici equipaggiati in conformità al presente articolo possono beneficiare, ai fini della cessione, dell’affitto o della vendita dell’immobile, dell’etichetta volontaria e non vincolante di “edificio predisposto alla banda larga”. Tale etichetta è rilasciata da un tecnico abilitato per gli impianti di cui all’articolo 1, comma 2, lettera b), del regolamento di cui al decreto del Ministro dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37, e secondo quanto previsto dalle Guide CEI 306-2 e 64-100/1, 2 e 3.