OpEn Fiber accelera la posa della fibra con Metroweb

9 Gennaio 2017 Smart Building Italia


fibra

tommaso_pompeiPrima dell’impianto multiservizio, prima dell’Internet of Things, prima di Industria 4.0. Prima di tutto, ci vuole l’infrastruttura di rete, meglio se in fibra ed in modalità FTTH aggiungerebbe monsieur de La Palisse. A che punto siamo all’alba del nuovo anno relativamente a questo cronico fattore di ritardo per le sorti economiche dell’Italia e per il suo effettivo sviluppo? «Siamo in anticipo sulla nostra tabella di marcia», risponde Tommaso Pompei, Ad di OpEn Fiber (nella foto), la società partecipata da Enel e Cassa Depositi Prestiti che si occupa della posa della fibra spenta (cioè l’infrastruttura nuda e cruda, attraverso cui passeranno i servizi offerti dai provider).

Intervistato da Stefano Carli per Affari & Finanza, supplemento economico de La Repubblica, oggi in edicola, Pompei spiega che l’acquisizione di Metroweb (che sarà finalizzata nel prossimo marzo) permette a OpEn Fiber di ottenere la maggiore rete in fibra in Italia e «competenze importantissime sul come procedere più speditamente nella realizzazione dei piani di sviluppo nelle città e nei rapporti con le amministrazioni locali».

Poi, a proposito dell’anticipo Pompei illustra la situazione. Rispetto all’annuncio fatto nell’aprile 2016, secondo il quale l’80% delle unità abitative di Perugia (la prima città in cui OpEn Fiber ha operato) sarebbero state raggiunte dalla fibra entro l’estate 2017, «a dicembre eravamo già al 50% ed il raggiungimento dell’obiettivo è stato anticipato ad aprile… Perugia è stato insomma un test riuscito e ci ha dato modo di accelerare anche sulla restante parte del piano. Abbiamo avviato i lavori a Palermo, Catania, Bari, Napoli, Firenze, Venezia, Cagliari e Padova», dice il manager, che aggiunge «prevediamo di dare avvio al servizio in una ventina di città tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018».

fibraL’intervistatore domanda infine a Pompei qual è il piano per connettere in fibra le aree industriali che si trovano ben fuori dai centri cittadini. «Il nostro piano di copertura delle maggiori città – risponde Tommaso Pompei – prevede anche il collegamento dei distretti industriali. L’approccio è di realizzare una rete a banda ultralarga quanto più pervasiva ed efficiente possibile, quello che serve per favorire il recupero di competitività ed in particolare l’evoluzione verso Industria 4.0».