tivùsat, una televisione a misura dello spettatore

17 Settembre 2015 Smart Building Italia


alberto_sigismondiAlberto Sigismondi, consigliere delegato di tivùsat, la piattaforma digitale satellitare gratuita partecipata Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, Associazione TV Locali e Aeranti Corallo, parla delle imminenti novità – come Netflix e il servizio tivùon di tivùsat – in arrivo nelle case degli italiani.

Alberto Sigismondi, l’innovazione tecnologica corre veloce: su quali novità punta tivùsat per stare al passo?
«Da ottobre arriva una grande novità nel mondo tivùsat: tivùon! Si tratta del nuovo servizio che faciliterà l’approccio dell’utente televisivo ai contenuti on demand e alla “catch-up TV”. Con tivùon! tivùsat rafforza la sua missione principale ovvero supportare i broadcaster impegnati nella televisione gratuita ad offrire ai propri utenti contenuti da vedere quando vogliono. Vorrei sottolineare che tivùsat si pone in linea con il trend dei grandi Paesi europei ed internazionali: così è successo in Gran Bretagna con i servizi Youview e con Freetime di Freesat, in Francia con il servizio Fransat Connect di Fransat, in Germania con HD plus RePlay o in Australia con Freeview Plus».
Tivù a All Digital – Smart Building è una presenza ormai abituale con il meeting rivolto agli installatori. Può in qualche modo anticipare i temi del meeting di quest’anno?
«
È fondamentale definire il concetto di “postazione TV” dentro una casa: tutti dovrebbero avere a disposizione uno spazio con una presa elettrica per la TV, un cavo per l’antenna satellitare e terrestre e un cavo Lan per la connessione ad Internet. Possibilmente tutto quanto dentro la stessa scatola. I palazzi dovrebbero dotarsi di unica antenna condominiale, sia terrestre che satellitare. Teniamo conto che dal 2016 gran parte dei televisori prodotti avranno il doppio tuner terrestre e satellitare. Il satellite è fondamentale per una visione migliore e la straordinaria offerta di canali e contenuti. Per il collegamento ad Internet, l’utente potrà scegliere l’abbonamento di telefonia/dati a lui più congeniale, ma la banda larga dovrebbe essere presente in ogni casa, per lo studio e per lo svago. Una connessione veloce è infatti fondamentale per la fruizione della TV cosiddetta non-lineare, con le nuove forme di consumo come l’on demand e la cath-up tv, per cui tivùsat è in prima linea con tivùon. Ritornando a tivùsat, va ricordato che si possono vedere gratuitamente 70 canali, 7 anche in HD, e che con i decoder HD connessi ad Internet si può accedere ai servizi interattivi on demand degli editori italiani (come ad esempio Rai Replay, Mediaset Rewind, RivediLa7) ed ai servizi interattivi on demand presenti su tivùon! Stiamo mettendo a punto una televisione a prova di futuro che permetterà all’utente di fruire, se lo vorrà, di qualsiasi servizio televisivo presente in Italia, attraverso i tradizionali accessi oppure attraverso la rete».
Inevitabilmente, si parla da mesi dell’ormai imminente arrivo di Netflix nel mercato italiano. Entrando nelle abitazioni italiane quale impatto avrà sul mercato audiovisivo nazionale?
«Internet ha una forza straordinaria. La digitalizzazione dei contenuti ha avuto e sta avendo un impatto sul mercato formidabile, ma anche potenzialmente dirompente: prendiamo ad esempio il mondo dell’editoria italiana dove l’incapacità delle case editrici di dare risposte univoche al fenomeno dell’e-book ha acuito una situazione già in crisi. La convivenza tra broadcasting e narrowcasting è un tema cruciale per lo sviluppo futuro della televisione italiana. Netflix è una grande innovazione e il suo arrivo arricchisce il mercato ed è quindi un bene per i telespettatori. Il modello di business portato avanti da Netflix, però, non si può semplicemente catalogare come un elemento di progresso e quindi positivo per forza, ma bisogna pensare anche all’impatto sul sistema Paese e sulla sostenibilità complessiva del sistema audiovisivo italiano. Ripeto, la digitalizzazione ha una forza straordinaria, ma anche una capacità dirompente straordinaria e bisogna ragionare, per esempio, dove vada il valore: Netfilx investirà in Italia? Produrrà in Italia molti titoli della sua offerta? Questi sono aspetti su cui bisogna ragionare insieme, per il futuro del mercato televisivo italiano».